Il Boss delle cerimonie e l’indignazione dei napoletani.

Premessa: questo è un post serio, un po’ atipico per questo blog, perciò nessuno si offenderà se verrà bellamente skippato nell’attesa dei miei soliti post.

IL FATTACCIO:
Dopo la prima puntata del programma “Il Boss delle cerimonie”, andato in onda su Realtime venerdì scorso, si è sollevata una ondata di indignazione da parte di una grande fetta di napoletani e di meridionali in generale.

LE PAROLE USATE A CASO:
Le parole hanno un peso.
Il Boss delle cerimonie è un nuovo programma di RealTime, andato in onda venerdì, che si svilupperà in una serie (ma speriamo di no) di puntate dedicate (e cito dal sito) a un  “docu-reality sulle tradizioni e riti dei matrimoni napoletani organizzati in una location da favola”

Inoltre si legge sul sito anche che

“[…] Ogni episodio è il ritratto oggettivo di una tradizione profondamente radicata nella cultura partenopea, fatta di riti e simboli.”

E’ chiaro, almeno per me, che il messaggio che si vuole dare al lettore è che i matrimoni che vedrà sono i tipici matrimoni napoletani e fanno parte di una tradizione, rispettata da molti, che ha salde e profonde radici.

REALTIME TU MENTI!:

Il presepe è una radicata tradizione partenopea.
La commedia di Eduardo è una radicata tradizione partenopea.
La cucina è una radicata tradizione partenopea.
Il culto di San Gennaro è una radicata tradizione partenopea.
La canzone è una radicata tradizione partenopea.
La smorfia e il lotto sono radicate tradizioni partenopee.
Le feste folkloristiche religiose sono radicate tradizioni partenopee.
I racconti e le credenze popolari tra realtà e fantasia sono radicate tradizioni partenopee.

I matrimoni saranno pure un evento importantissimo nella vita dei napoletani (e degli italiani) ma quelli sfarzosi e faraonici che prevedono carrozze, neomelodici, e “spreco del cibo” sono una fenomeno di costume che interessa una realtà più o meno specifica, che è cosa ben diversa dall’essere una RADICATA TRADIZIONE PARTENOPEA.

A Napoli i matrimoni non sono tutti così, hanno detto i napoletani indignati dalla trasmissione.
Qualcuno sostiene che è stato superfluo chiarirlo, ma io dico che la chiarezza non guasta mai, anche perché -come si dice- se si ripete spesso una bugia, alla fine si finisce per crederci.

L’INDIGNAZIONE:
Chiarito ciò, passiamo al secondo punto:
Qualcuno sostiene che è stato superfluo persino indignarsi.
Vorrei spiegare brevemente a questo qualcuno che
il problema non è una coppia che sceglie di festeggiare il proprio matrimonio come e dove gli pare.
Il problema non è neppure lo sfarzo della location (che per me poteva anche essere la ricostruzione della Domus Aurea).
Il problema è che RealTime, approfittando di queste realtà, si faccia portatrice di una falsa immagine di Napoli e dei napoletani, la strumentalizzi e si arricchisca con essa (dopo averla ulteriormente distorta e ridicolizzata) facendo passare e ribadendo più volte l’errato messaggio che a Napoli
COSì SI FA.

A Napoli non si fa così.
Si fa ANCHE così, che è cosa ben diversa.

SECONDO ME:
Credo che i napoletani ci siano rimasti male perché sono stanchi, assieme a tutto il Meridione, di essere famosi sempre e solo per i loro aspetti negativi  e grotteschi ribaditi più volte nelle pubblicità, nei film ecc..
Anche e soprattutto perché sanno di avere tante, tantissime, ricchezze di cui nessuno parla perché evidentemente non rispecchiano l’immagine della caciara, della cafonaggine e della guapparia che ormai l’Italia si aspetta da essi.

Napoli è come un diamante: ha molte facce.
Ma allora perché non farle vedere tutte?

ps. RealTime, forse sei ancora in tempo per aggiustare il tiro.

37 pensieri su “Il Boss delle cerimonie e l’indignazione dei napoletani.

  1. Purtroppo gli stereotipi sembrano essere, per molti format televisivi, un modo per diffondere cultura. Niente di più sbagliato: in questo modo non diffondi un messaggio culturale, ma distorto, e non contribuisci che a peggiorare e deformare l’immagine di un territorio, di un popolo, di una civiltà a livello nazionale, europeo, e a volte anche mondiale….quindi, indignatevi! Ne avete tutto il diritto!

    • Forse perché le facce brutte coprono quelle nelle? Non lo so.
      Quando sono andato a Napoli sono rimasto sconvolto dalla sua bellezza e dalla generosità dei napoletani.
      Il programma in questione ancora non l’ho visto, ma diversi amici partenopei si sono lamentati vivamente.

      • Ce bello :)

        Comunque forse hai proprio ragione.

        Non voglio negare gli aspetti negativi di Napoli e di alcuni napoletani, ma è un peccato che quelli positivi emergano così raramente e, il più delle volte, risalgono a centinaia di anni fa.

  2. Affondi le mani in una questione davvero complessa (ma le affondi benissimo, tanti e meritati applausi!) dalla quale, secondo me, forse non ne usciremo mai. Se si considera che la maggior parte degli italiani ha un’idea della realtà basata su ciò che trasmette loro la televisione (pubblicità e programmi) e sul sentito dire, è facile capire perchè certi stereotipi continuino ad essere alimentati in un circolo vizioso in cui viene data una certa immagine distorta del meridione la quale nutre delle credenze che poi “ritornano” nelle pubblicità. Senza contare che, nel caso di Napoli, la maggior parte dei napoletani stessi conosce la realtà in base alla TV e al sentito dire perciò interiorizzano e fanno proprio lo stereotipo alimentandolo a loro volta.
    (scusa il commento chilometrico, volevo solo dire che sono d’accordo con te! ^^ )

  3. Non ho visto il programma, ma resta il fatto che detesto chi generalizza.
    E i programmi di Realtime sono deplorevoli in tal senso, secondo me. Fare di tutta l’erba un fascio deve essere il loro motto.

  4. Grazie per aver scritto questo post!
    Mi hai chiarito molte cose.
    Ieri sera parlavamo con i miei amici di questo programma: io sono della provincia di Napoli, una realtà completamente diversa da quella della città, ma si generlizza tant’è che per molti tutti i campani sono napoletani.
    Non sono contrario al programma, è comunque uno spaccato della società moderna ed è anche giusto per certo versi farlo conoscere, ma da qui a dire che siamo tutti così…
    Ormai ci ho fatto il callo, sono in molti quelli che non si fidano subito di me o a cui sono antipatico semplicemente per la mia provenienza!

    • Ciao Orso!
      Grazie a te per aver lasciato un commento!
      Io non sarei contraria al programma se, ecco come dici tu, si precisasse che è solo una realtà marginale…magari dando spazio anche a cerimonie sempre napoletane ma eleganti e sobrie.
      Napoli già deve lottare ogni giorno per smontare giudizi e pregiudizi negativi (vedi quello scritto da te alla fine! e di questo mi dispiace) non è il caso di fomentarli.

      un saluto!

  5. Qualche mese fa ci fu il fattaccio di Enrico Lucci e il prediciottesimo nella Sicilia orientale, e nello specifico Catania. Molti si sono vergognati e lamentati di questo servizio… come nel caso dei matrimoni napoletani, riguarda solo una parte della società. Io del programma ho visto solo il promo, ma credo che le intenzioni fossero creare una serie stile “il mio grosso grasso matrimonio gipsy”…

    • Si, anche secondo me.
      Solo che il matrimonio gipsy (da quello che ho capito) è così per tutti i gipsy, il matrimonio napoletano no…
      E’ questa la cosa che non emerge, anzi non si fa che ripetere “come da tradizione napoletana…” “ogni sposa a Napoli..” “come vuole la tradizione..” ecc…

      Una generalizzazione molto scorretta.

      • Eh sì… pensa che molti credonoche a “tutti” i napoletani piace D’Alessio… io ho conosciuto ben tre napoletani che preferiscono altro tipo di musica!!! E’ questo generalizzazione che non va

  6. Non posso che essere d’accordo! Purtroppo la riproposizione di stereotipi dimostra come la televisione italiana non sia in grado di proporre delle novità di spessore e senza dover ricorrere a format di altri paesi. Questi e altri sono i motivi per cui non guardo più la televisione ^_^

  7. Grazie, da napoletana ma non solo. Grazie per la chiarezza. Non ho visto la trasmissione, ma trovo che certi stereotipi su Napoli hanno stancato. C’è da dire comunque di una bella trasmissione su Napoli trasmessa (in seconda serata) su RAI 1 qualche tempo fa, che mi ha piacevolmente sorpresa. Era una puntata di “Dopotutto non è brutto”…sembrava ci fosse stata finalmente una svolta. Ciao

    • Ciao!

      Napoli lotta ogni giorno per difendere la sua parte migliore dagli stereotipi che qualcuno ha deciso di imporle da troppo, troppo, tempo.
      La svolta secondo me piano piano sta avvenendo…ma se si continua a mettere in luce soltanto lato grottesco di Napoli nessuno se ne accorgerà.
      Grazie a te :)

  8. Non conosco il programma ma alla fine che ti frega e’ un programma di cui nessuno si ricorderà fra qualche tempo. Davvero pensi che al nord freghi qualcosa di come chi passa come il matrimonio?

    • Ma io spero che nessuno se ne ricorderà.
      Non so con certezza se al nord freghi qualcosa o meno…ma a giudicare degli ascolti che ha avuto sembrerebbe di si. Quel che però conta, per me, è che la trasmissione offende Napoli, a prescindere da cosa interessa o non interessa guardare al Nord.
      Io il programma l’ho visto il giorno dopo, proprio perché le polemiche si stavano moltiplicando…ed ero curiosa chi delle due part, Napoli o Realtime, stava esagerando.
      Poi l’ho capito.
      La replica è ancora sul sito, se hai tempo (da perdere) magari dai un’occhiata.
      Ciao! :)

  9. io ho visto il programma qualche giorno dopo e mi sono anche ammazzata dalle risate ricordando quando siamo andati in giro a cercare un posto dove fare la festa di matrimonio. A un certo punto viene il maitre e dice… poi per voi le sedie sono queste: ci porta due troni dorati con velluto rosso. Io scoppio a ridere in modo talmente incontenibile che sono stata trascinata fuori da mio marito (che ciononostante ha deciso di sposarmi lo stesso).
    Credo che il programma metta in risalto un po’ il debole dei napoletani (in senso lato) per i matrimoni, in effetti ci si specula non poco in Campania a quanto ne so.
    E’ un’ accozzaglia di stereotipi, è vero, ma chi si ferma a quelli evidentemente non vuole andare oltre. Non mi esalta che si parli così dei napoletani ma forse il rimedio migliore è “non ti curar di lor…”

    Ah un’ultima cosa: sono napoletana :-D

  10. Ciao Laura!
    Vediamo, non nego che anche a me la trasmissione abbia fatto sorridere in qualche punto, come pure è innegabile che il fenomeno desti divertimento e (almeno in me) curiosità e interesse, dal punto di vista anche sociologico e di costume….
    Però, non so, avrei impostato diversamente la cosa.
    A sud il matrimonio è un eventi molto sentito, ma c’è chi lo sente in un modo e chi in un altro e allora perché non far vedere entrambe le cose? sarebbe stata anche carina più come cosa.

    Grazie! :)

  11. io non capisco molto la tua indignazione, sono sincera.
    è un programma di Real Time e per me ci si potrebbe fermare qui.
    quando si va a scegliere il vestito da sposa mica si fa come in “vestito da sposa cercasi”. gli italoamericani mica cucinano tutti come Buddy Valastro né vivono (sconfino su MTV) tutti come in Jersey Shore.
    è un programma di intrattenimento: leggero, gonfiato, distorto e grottesco. esattamente come quello sui matrimoni gypsy.
    perché non pensi veramente che i matrimoni gypsy siano tutti come in real time, vero?

    …vero?

    • Uhm …mi spiace che tu non capisca la mia indignazione.. voglio dire, ho impegnato un intero post per spiegarla e motivarla…mi spiace non essere stata così chiara a esporre i miei motivi come credevo.
      Per i matrimoni gipsy, che dirti, non ho una vasta cultura in merito, credevo fossero per la maggior parte così.
      La trasmissione è leggera e frivola, ma non per questo devo rinunciare ad avere una mia opinione in merito.

      • Mi sa che non sono riuscita spiegarmi come volevo, non c’era nessun tono di giudizio nè di accusa. C’era un’ironia che non è uscita, mi spiace.

      • Scusami tu, forse sono sembrata irruenta, ma non era mia intenzione.
        Quello che tu dici è tutto giusto e vero, su questo non ci piove.
        Però è da giorni che mi sento dire “è una trasmissione televisiva, è normale…che ci vuoi fare, non ha senso prendersela, che pesantezza, come sei pesante..”Il che da un lato è comprensibile, ma personalmente a me queste piccole cose lasciano molto perplessa e con l’amaro in bocca, perché nella nostra situazione socio-culturale diventano, per quanto invece dovrebbero essere solo puro e semplice divertimento, veri modelli di riferimento.
        Che non ci viene mostrato solo una parte di realtà e non tutta lo puoi capire tu e altre persone con un minimo di intelligenza e sensibilità, ma ti assicuro che c’è una buona fetta che assimila senza un briciolo di spirito critico quello che vede…soprattutto quando poi ogni momento si ripete “come da tradizione” ecc…
        Mi scuso ancora, se sono sembrata irritata!
        Ciao
        Grazie :)

  12. Ho visto il programma in replica su consiglio di mia sorella (sì,lo so,sono stata adottata!) ed è stato inquietante!
    Perché è vero che spesso (e parlo da meridionale!) i matrimoni sono una corsa a chi “osa” di più,con gente che si indebita (!) per uno sfarzo che lascia il tempo che trova.Oltre allo stereotipo meridionale,inoltre,il programma marcia sull’ipocrisia che io vedo nel matrimonio…perché se è l’amore che ti spinge alla promessa del matrimonio,se è la religiosità a spingerti a questa scelta,allora anche una cerimonia sobria va bene…ma chissà perché quasi nessuno lo fa…

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